Il periodo delle cospirazioni: il velo

Il Romanticismo rimane una delle epoche che affascina di più. E’ si un momento di grave crisi sociale ed economica, Il Congresso di Vienna aveva spinto gli Stati nei propri confini, ma è anche un momento in cui artisti e intellettuali assumono atteggiamenti diversi e in alcuni casi anche cotrapposti. E’ il periodo dello Sturm und Drang, Tempesta e Impeto, un movimento che nasce prima del romanticismo ma che ne anticipa i caratteri. Dal punto di vista storico il romanticismo è quello che esalta il concetto e l’idea Nazione. Ognuna, rivendica la propria originalità e si diversifica dalle altre.   Da questo deriva un momento di turbativa della sfera sentimentale, e quindi una attenzione alla individualità, ai fattori ambientali e culturali. Rispetto al secolo prima quello chiamato dei “lumi”, si riportano alla luce i sentimenti dionisiaci, l’irrazionalità, la poesia dei sentimenti. E’ in questo contesto che gli artisti si volgono alla natura alla superiorità di essa sull’uomo, dipingendo atmosfere di “quieta grandezza”. Quasi una immobilità che però trasmette forza, impeto e allo stesso tempo calma. I paesaggi del sublime e le intemperanze del genio. E’ in questo contesto, che nascono anche i neoclassici. Molto si è detto, certo è che tornano a guardare i modelli greci, la perfezione, lo studio dei movimenti e del corpo umano, da Policleto a Fidia. Si è detto anche che furono gli “ispiratori” della successiva  teorizzazione della razza ariana, che fossero contrapposti ai romantici. Sono due movimenti quello Neocalssico e quello Romantico che in realtà hanno in comune la formazione dei personaggi che li delinearono. Uno degli interpreti del periodo è Francesco Hayez, veneziano, di lui Mazzini scrisse “E’ il capo della scuola di Pittura Storica che il pensiero Nazionale reclamava in Italia...”. Egli interpreta la coscienza nazionale degli italiani attraverso la pittura storica a sfondo patriottico. Lui stesso si definirà il pittore del vero, non inteso alla stessa maniera di Lisippo, ma, nell’accezione della realtà, della società e dei sentimenti. E’ il momento del patriottismo risorgimentale di Mazzini, si gettano i presupposti per la formazione dello Stato unitario italiano, le condanne, le latitanze, i movimenti italiani, la Giovine Italia. Hayez interpreta questi sentimenti. Abbandonato il neoclassicismo, dipinge una delle sue opere più conosciute “il bacio”. Ma quella di cui parlerò che, è il filo conduttore, è Accusa segreta. Anche questa ispirata al sentimento nazionale, ritrae una donna che si muove con discrezione mentre porta alcuni scritti (segreti? Ndr) in una cassetta postale per denuncia anonime. La donna avvolta in voluminosi panneggi, come voleva la moda dell’epoca, il moto è cosi veloce e violento che i seni della donna rimangono scoperti, ricordando la sensualità di Skopas di Paro nella sua Menade Danzante. Il turbinio di sentimenti inscenato da Hayez. La donna è coperta da un velo, ed è questo il mio filo conduttore, il velo. Questa volta è leggero, se ne intuisce la morbidezza. Dalla fronte copre i capelli e le spalle scendendo immobile rispetto al movimento, verso il basso. Il primo di cui avevo parlato era quello dell’Annunciata di Antonello da Messina. Qui il velo serve a coprire a non farsi scorgere a non farsi riconoscere. Nella rielaborazione della mia opera Hayez, il velo è un elemento romantico, che racchiude il fascino del mistero, della bellezza. Siamo al secondo elemento.


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