Disperazione e speranza

Il terzo punto del viaggio è su Carlo Levi. Scrittore e pittore italiano, vive in una Torino ricca di fermenti artistici, letterari e politici, anche se sarà costretto a spostarsi proveniendo da famiglia ebrea. Inizia tutto dal viaggio a Matera Capitale della Cultura. Mentre passeggiavamo per le vie del centro ci imbattiamo in una locandina, Carlo Levi a Palazzo Lanfranchi. Entriamo, la sala aveva un senso di percorrenza “sinistrosso” iniziava con le prime opere di Carlo Levi e finiva dall’altro lato con le ultime sperimentazioni. Levi ha un percorso artistico ricco di svolte, le scene che osservavamo partivano dai ritratti di famiglia per arrivare ai gesti tipici dei “Fauves” terminando in un astrattismo espressionista. Sulla sinistra una enorme tela, il titolo Lucania 61. Il dipinto misura 18,50 per 3,20 mt. Fu commissionato in occasione delle Celebrazioni del Centenario dell’unità d’Italia a Levi perché all’epoca era fra gli artisti che meglio avrebbe potuto descrivere il caso Matera. Si perchè di caso si tratta. La storia e lunga, ma, Matera fu descritta come la “vergogna d’Italia” da Togliatti. Le scene che dipinge Levi sono tre, un percorso che parte dalle scene di quotidianità, tra dolore e lavoro, case di pietra e malattie. Nella parte centrale si apre una via bianca, che contrasta con tutto intorno, forse intesa come la strada della speranza, che si apre verso destra invitandoci a spostare lo sguardo per arrivare nell’ultima scena. Rocco Scotellaro, il poeta della libertà contadina che dialoga con la gente, per una rinascita. Nel dipinto le donne appaiono quasi tutte con il velo, il nostro filo conduttore. Stavolta però, il velo è sinonimo di vergogna, di dolore, di malattia e di morte. Sulla parte sinistra il colore predominante è il nero, colore del lutto. Lutto per una condizione, quella della zona, che non riesce a cambiare. La rielaborazione di Marziano è quella di una donna sulla parte sinistra. La donna è posta in alto, in contrasto con l’apertura verso il paesaggio materese. Il velo che la copre quasi totalmente, lascia trasparire un dolore composto, uno sguardo di disperazione e di speranza allo stesso tempo. La donna nella rielaborazione ha i colore della morte, il viola. Buon viaggio.


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