“il kouros ritrovato”

Questo è il titolo della esposizione che si terrà a Palermo fino a gennaio per ammirare il kouros che assemblato (era acefalo, la testa era nota come “testa Biscari”) noto come il Kouros di Lentini (SR). Un kouros che si aggiunge alle poche satue greche originali presenti in tutto il mondo. I kouros erano statue in posizione stante, con il busto eretto, le braccia lungo i fianchi con i pugni serati, la gamba sinistra leggermente avanzata. Sono leggibili tutti i piani della scultura, quello frontale e tergale, nonchè quelli laterali. Nel volto del kouros appartenente al periodo arcaico, che va dal VII al VI sec a.C., risalta il cosiddetto sorriso arcaico. Pare che gli artisti non avessero nessuna intenzione di realizzare un “sorriso”, l’intento era quello di dare espressività al volto alzando leggermente la parte più esterna delle labbra, rimase invece stampato sul volto quello che venne chiamato soltanto parecchi secolo dopo “sorriso acaico”. Riscontrabile anche nelle sculture etrusche, di chiara influenza greca. Osservando ancora il kouros di Lentini, si nota la capigliatura a treccioline addensate sulla fronte e sulle orecchie a contorno del capo. A differenza degli altri kouros di origine greca però, quello di Lentini sembra avere un modellato più morbido, la luce sembra quasi scivolare sulle membra, fermarsi per pochi attimi per lasciare poi spazio al bianco pregiato del marmo, proveniente dalla Grecia. Il plesso solare, la linea d’alba, la cintura di Apollo, hanno un modellato che sembra aver risentito della scultura attica, come nel Moskophoros conservato ad Atene. Addirittura paragonabile all’Efebo, nel quale la luce scivola sull’incarnato quasi femmineo. Nel kouros di Lentini, il modellato anatomico e muscolare è visibile, sufficientemente delineato, seppur delicato e un pò acerbo, vista la giovane età. 




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