I Greci: la nascita della civiltà occidentale, fra genio, ricerca e innovazione

Fin dalla loro comparsa, nel XII sec. a.C. circa, i greci hanno lasciato trasparire quale sarebbe stato il loro ruolo; la nascita della cultura europea che ci accompagna fino ad oggi. La cultura greca in periodo embrionale, subisce certamente l’influenza, dovuta probabilmente agli scambi culturali, sociali ed economici, del vicino Egitto. Tanto che, nel periodo che gli archeologi definiscono della formazione, prevalgono elementi stilistici e costruttivi che rispecchiano le vicine civiltà. Anzi, agli inizi addirittura, subisce una regressione,  le prime abitazioni greche sono nuovamente costruite con fango e paglia con tetti in legno. Ma lo spirito innovativo e di ricerca del popolo greco non tarda a farsi sentire. Dopo la “calata” (per dirla alla maniera siciliana) dei dori, il successivo periodo delle colonizzazioni, spinge la Grecia verso una ricerca delle simmetrie, del bello, che non ha conosciuto eguali. La straordinarità è data anche dalla brevità dei periodi, tanto che gli studiosi si domandano come sia nato un impulso così sfrenato e continuato per molto tempo. A differenza degli egizi i greci innovavano, ricercavano, pittura (della quale non rimane quasi nulla), scultura (anche di questa c’è pochissimo) e architettura varcano sempre nuovi traguardi. Ricordiamo, solo per il lettore, che anche in Egitto vi fu un innovatore, Akhenaton, ma che venne cancellato di colpo con Tutankhamen, riportando la pittura, la scultura e l’architettura all’epoca precedente, anche se, questo ha fatto si che giungessero fino a noi capolavori inestimabili, con stili mantenutesi tali per circa tremila anni. Per meglio spiegare un impulso simile, è probabile che gli artisti, (pittori, scultori e architetti), lavorassero continuamente alla ricerca di nuove soluzioni, nuove forme nuove proporzioni, con ritmi febbrili, considerati i pochi anni in cui i greci seppero mettere a punto alcune soluzioni. Significa un’attività inarrestabile. Con ogni ambito (filosofico,  matematico, geometrico, architettonico) trasversale a tutti gli altri, in una sicronia che non ha conosciuto eguali, e in una coerenza di obiettivi comuni. La libertà espressiva che raggiungerà la Grecia nel periodo Classico simboleggia, senza dubbio, anche la libertà e la democrazia artistica di un popolo che seppe coniugare stile di vita e arte. È con Pericle che la Grecia raggiunge un livello di democrazia impensabile per lepoca e con Mirone, Policleto e Fidia, che la scultura greca apre una stagione che di fatto non si chiuderà mai. Dal rinascimento, alle scene di Caravaggio, tutti si sono ispirati alla Grecia come punto di inizio e arrivo, l’alfa e l’omega della bellezza, delle proporzioni, della libertà del movimento. Una confluenza di fattori positivi, forse di fortunate coincidenze, delle mancate conquiste persiane, della nascita di alcune menti fra le più brillanti di tutti i tempi, o forse di quella creatività intellettuale che oggi è chiusa e bloccata dagli stereotipi sociali? 

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