La periodizzazione come inganno per la nostra mente

La periodizzazione è uno stumento utilizzato per la suddivisione dei periodi di tempo, ciascuno contraddistinto per uguali caratteristiche che lo rendono facilmente individuabile rispetto a periodi immediatamente precedenti o successivi. È uno strumento di grande importanza per le discipline storiche o per periodi di cui non si hanno datazioni certe. Dalle ere geologiche, alla paleontologia, il medioevo, la preistoria in generale, nonché periodi come quello cretese e miceneo. Il tratto distintivo di questo tipo di soluzione è la inevitabile semplificazione e la convenzionalità. Per la sua definizione la periodizzazione è spesse volte oggetto di dibattito, ma questo riguarda quella relativa ad epoche passate. Per passaggi che vanno dal paleolitico al mesolitico, dal neolitico all’età del rame e cosi via, mantengono la loro validità, anche se alcuni ritengono di dover modificare le date, per periodi piu recenti e per alcune discipline sono fuorvianti. Sui banchi di scuola ci hanno abituato a collocare rigidamente nei vari periodi storici, dipinti, sculture, architetture ed anche opere letterarie. Per tali insegnamenti se si nomina Caravaggio lo collochiamo nel seicento, se si nomina Michelangelo nel cinquecento, solo per citare alcuni noti, e cosi via, associando la mera collocazione storico-anagrafica a quella della corrente artistica. Ma quale è il passaggio fra un periodo storico e l’altro, oltre la data ovviamente? Ed è corretto associare rigidamente date e corenti artistiche? Non possiamo pensare che al 31 dicembre 1599 finiva il rinascimento e, al primo gennaio 1600 iniziava il barocco e, cosi non vale neache per il succesivo secolo dei lumi. Il passaggio dal quattrocento (il gotico), al seicento, per alcuni autori, non è scandito da date, ma è un flusso ininterrotto per tre secoli che ci porta dritti al rinascimento e poi al barocco. Dobbiamo considerare l’arte (pittura, scultura, archietttura, letteratura) come un mondo di milioni di connessioni che fluiscono contemporaneamente nel corso della storia. Un fiume in piena che scorre vorticoso, fluendo nella storia, formando con i suoi affluenti un reticolo idrografico (per dirla alla maniera dei geologi) nel quale solo alcune connessioni tracciano punti e tratti che diverranno parte della storia. Ciò non significa non collocare Michelangelo nel suo periodo storico o nella sua corrente, anzi, rafforza ancor di più il concetto, da un lato la collocazione storica di Michelangelo, cioè quella anagrafica, dall’altro l’adesione alla corrente rinascimentale. Ciò è utile per comprendere che mentre Leonardo dipingeva la sua Gioconda, o il Merisi il suo San Pietro, da altre parti del mondo, occidentale e orientale, altri artisti aderivano ad altre correnti e producevano altra arte, che hanno avuto più o meno fortuna, o siano state interessate da risconri critici. Questo treno di onde artistiche viaggia quasi indisturbato, siamo noi che, con tanti passaggi al livello, lo collochiamo all’interno della storia. 

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